La crescente domanda di una popolazione mondiale in continua crescita sta mettendo a dura prova la disponibilità di risorse. Lo sfruttamento antropico delle terre, insieme al cambiamento climatico, sta minando la capacità del pianeta di garantire i servizi indispensabili al sostegno della vita.
Massimizzare le rese ed espandere a ogni costo la superficie di terreni coltivabili, senza tenere conto dell’impatto che questo ha sugli animali, sulle persone e sul pianeta, non sono azioni utili a nutrire il mondo né ora né in futuro. Abbandonare i sistemi intensivi di produzione alimentare, dannosi per il pianeta, non metterà in alcun modo a rischio la disponibilità di cibo per il futuro, soprattutto se i cittadini dei Paesi sviluppati adotteranno stili alimentari più sani e con minori quantità di carne.